Durante la chiusura di imprese, scuole, negozi, bar e ristoranti per la pandemia, e la conseguente blindatura delle persone in casa, in Italia è aumentato il ricorso a Internet anche per le operazioni bancarie. Ma quanto convengono oggi i conti correnti via web? Sempre parecchio. Semplicemente usando la versione online del conto tradizionale, una famiglia o un pensionato con uso medio della banca risparmiano il 29% e il 32%: spendono rispettivamente, infatti, 104 euro all’anno anziché 146 euro e 93 euro all’anno anziché 137 euro. Per un giovane il risparmio sale al 35%: 50 euro all’anno anziché 76 euro.
Se invece si usa un conto online «puro», cioè nelle banche alternative a quelle classiche, la convenienza aumenta di molto. Una famiglia con operatività media può spendere solo 22 euro all’anno, con un risparmio dell’85%; un pensionato 38 euro: -72%.
Negli ultimi quattro anni (2016-2019), dicono dati inediti Abi, la frequenza annuale dell’uso dell’Internet banking è salita del 52%, da 77 a 117 operazioni all’anno. E quella del mobile banking del 21%, da 76 a 93 utilizzi. In questo 2020 del lockdown ci si attende il picco. Intesa Sanpaolo segnala l’incremento, in marzo, dei pagamenti online con carta di credito o Bancomat: sono stati il 22% del totale del valore transato, dice, prima era il 17%. Sempre Intesa sottolinea come sia possibile aprire il conto corrente a distanza, «a canone zero per i nuovi clienti». Per Unicredit, la tendenza è stata ribadita il 6 maggio dall’amministratore delegato: «Negli ultimi tre mesi abbiamo fatto più progressi nelle nostra trasformazione digitale che negli ultimi tre anni — ha detto Jean Pierre Mustier —. Gli utenti mobili attivi sono aumentati del 27% rispetto all’anno scorso. La crisi ha modificato strutturalmente i comportamenti dei clienti».
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