Ieri abbiamo assistito a un forte sell off del mercato statunitense, con cali del 4,96% nel Nasdaq, del 3,51% nell'S&P 500 e del 2,78% nel Dow Jones, vendite che non hanno risparmiato i tecnologici.
“La questione ora è se il movimento di ieri sia l'inizio di una forte correzione nei mercati azionari, che porterà i principali indici a rientrare nel mercato ‘Orso’, o, al contrario, se sia un semplice movimento tecnico, causato dall'overbuying di molti titoli e indici, che sono aumentati per cinque mesi senza interruzioni”, commenta Link Securities.
Da parte sua, José Luis Cárpatos, CEO di Serenity Markets, afferma come sia “sorprendente l'importanza relativa che viene data al grave crollo di ieri. Il Nasdaq ha avuto il più grande calo della storia in un giorno dopo aver raggiunto i massimi storici. Ma la versione ufficiale è che è semplicemente che alcuni titoli tecnologici erano troppo alti e il denaro è stato spostato da lì ad altri siti. Per incassare?”.
“Per noi, con il brutale eccesso di acquisti che sembrava non finire, è un serio avvertimento che dobbiamo cambiare i nostri pregiudizi ed essere molto più cauti d'ora in poi. Il mercato ha dato l'allarme”, ribadisce l'esperto.
“Tuttavia, l'enorme liquidità che le banche centrali hanno apportato al sistema e le politiche fiscali espansive dei vari governi, nonché i segnali che, nonostante il riemergere dei casi di Covid 19 in molti Paesi, la ripresa economica sembra essere in corso, oltre all'apparente vicinanza dell'approvazione di un vaccino contro il coronavirus, ci fa vedere questa correzione più come un'opportunità per gli investitori, anche nel settore tecnologico ormai insultato, in cui continuiamo a credere, che come un rischio", concludono questi analisti.
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