Italiani, popolo di risparmiatori, ma come impiegano il denaro accantonato? Come viene gestito questo risparmio? A fornire spiegazioni al riguardo ci ha pensato la Consob che, nell’ambito delle iniziative promosse per il Mese dell’educazione finanziaria 2018 ha organizzato un seminario per la presentazione del Rapporto sulle scelte di investimento delle famiglie italiane per il 2018. Il Rapporto fornisce informazioni sul livello delle conoscenze finanziarie, le abitudini di investimento e la domanda di consulenza finanziaria delle famiglie italiane che in periodi di crisi, hanno modificato le proprie abitudini. Il IV Rapporto Consob sulle scelte finanziarie delle famiglie italiane si articola in più sezioni.
La prima sezione illustra i macro-trend di ricchezza e risparmio delle famiglie; la seconda delinea le caratteristiche socio demografiche e attitudini individuali del campione; la terza esplora competenze finanziarie e attitudine verso il rischio dei decisori finanziari; la quarta sezione è dedicata alle abitudini di financial control (pianificazione finanziaria, gestione del budget familiare, indebitamento e risparmio); la quinta e la sesta indagano, rispettivamente, le scelte d'investimento più diffuse e la domanda di consulenza finanziaria da parte degli individui intervistati. Il Focus del Rapporto 2018 è dedicato alla theory of planned behaviour e alle intenzioni di accrescere la cultura finanziaria e di monitorare il bilancio familiare. I dati emersi dall’ultima indagine mettono in luce un quadro che evidenzia la necessità di affidarsi a professionisti e consulenti per affrontare le giuste svelte finanziarie.
La ricchezza delle famiglie italiane in rapporto al reddito disponibile resta consistente, ma il tasso di risparmio continua a calare, registrando valori inferiori alla media dell'area euro. Le conoscenze finanziarie degli italiani rimangono basse, anche se gli investitori sono più bravi di chi non investe. Meno di un italiano su due tiene una pianificazione finanziaria e risparmia in modo regolare.
Solo il 29% delle famiglie possiede almeno un prodotto o uno strumento finanziario. Più del 50% degli intervistati non è in grado di definire in cosa consista il servizio di consulenza in materia di investimenti; nella scelta del consulente contano la fiducia e l'indicazione dell'istituto bancario di riferimento.
L'esigenza di accrescere le proprie conoscenze finanziarie è avvertita solo da pochi. A incidere negativamente sul livello di ricchezza media degli italiani è anche la scarsa propensione a rivolgersi a consulenti specializzati per migliorare il rendimento dei risparmi familiari. Secondo il rapporto Consob infatti circa il 50% degli investitori ricorre ai consigli di amici e parenti (cosiddetta consulenza informale), poco più del 20% si affida alla consulenza professionale ovvero delega un esperto, mentre il 28% sceglie in autonomia.
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