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Fitch declassa l’Italia a BBB-, un gradino sopra al «junk». Gualtieri replica: «Fondamentali solidi»


Un fulmine a ciel sereno, o quasi. L’agenzia Fitch ha declassato l’Italia, portando il rating sul debito sovrano del nostro Paese da «Bbb» a «Bbb-», un gradino al di sopra del limite che separa dal mondo dei «junk» bond. Si tratta di un livello pari a quello di Moody’s, l’agenzia più critica nei confronti dell'Italia, e di un gradino al di sotto di S&P, che invece aveva confermato il giudizio venerdì scorso. Fitch, la cui decisione era attesa per il 10 luglio, ha anticipato il pronunciamento e ha nel frattempo portato l’outlook a «stabile» da «negativo». Immediata la replica del ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, secondo cui, «I fondamentali dell'economia e della finanza pubblica dell'Italia sono solidi».

Il pericolo di una seconda ondata di infezioni

«Il declassamento – si legge nel comunicato arrivato questa sera dopo la chiusura dei mercati Usa - riflette il significativo impatto della pandemia globale COVID-19 sull’economia italiana e sulla posizione fiscale dell’emittente sovrano». Fitch prevede una contrazione del Pil dell'8% nel 2020, ma su questa previsione (meno pessimista rispetto ad altre) i rischi sono al ribasso, perché se da una parte si presume che il coronavirus «possa essere contenuto nel secondo trimestre dell’anno, portando a una ripresa economica relativamente forte nel 2021», dall’altra non si esclude che «in caso di una seconda ondata di infezioni e di una ripresa delle misure di blocco, i risultati economici sarebbero più deboli per il 2020 e il 2021».

Ora occhi puntati su Moody's

L'attesa si sposta adesso su Moody’s, che sull’Italia ha un rating «Baa3» (l’ultimo gradino dell’investment grade) con prospettive negative e ha in programma una revisione l’8 maggio prossimo.


Articolo completo a cura del Sole 24 Ore.com

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