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Riforma del fallimento: cosa cambia e quando


Pubblicata il 30 ottobre in Gazzetta ufficiale, la legge n. 155/2017 di riforma della Legge fallimentare, modifica in maniera sostanziale il sistema tuttora incentrato sulle disposizioni del Regio Decreto 267/1942. Tra i cambiamenti più radicali vi è la scomparsa della parola “fallimento” sostituito dal termine “liquidazione giudiziale” che comporta meccanismi di allerta per impedire alle crisi aziendali di diventare irreversibili e ampio spazio agli strumenti di composizione stragiudiziale per favorire le mediazioni fra debitori e creditori per gestire l'insolvenza. La legge prevede anche una fase preventiva di allerta, attivabile direttamente dal debitore o d’ufficio dal tribunale: l’imprenditore che attiva tempestivamente l’allerta godrà di misure premiali, come la non punibilità dei reati fallimentari se il danno patrimoniale è di speciale tenuità, e attenuanti per gli altri reati e riduzione di interessi e sanzioni per debiti fiscali.


In questo contesto è evidente il ruolo strategico del consulente aziendale quale professionista che conosce a fondo la materia per assistere il debitore nelle trattative finalizzate al raggiungimento di un accordo con i propri creditori, sia per valutare la fondatezza delle segnalazioni pervenute dagli organi di controllo e dai creditori pubblici qualificati delle imprese in crisi nello svolgimento delle funzioni di allerta. M&V in questo senso fornisce la propria consulenza a realtà aziendali che necessità di questo servizio.

Per approfondire la notizia vi suggeriamo di leggere l'articolo pubblicato da Italia Oggi.





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